(Pubblicato su Intralcio.it)
Tre cugini – Benedetto, Anna e Benedetto – incarnano la quarta generazione di una famiglia di produttori dell’Etna (Alessandro di Camporeale, di cui scrissi a proposito del loro metodo classico). Dopo l’esperienza sotto la guida dei rispettivi genitori, decidono di dare vita ad un loro personale progetto. Trainara è la rappresentazione in bianco dell’Etna DOC di Generazione Alessandro. Le vigne – impiantate nel 2016 in Contrada Piano Filici, sul versante nord-est del vulcano, sfiorano i 5 ettari, nel comune di Castiglione di Sicilia. Di questi, circa la metà sono riservati alle classiche uve bianche autoctone: carricante (2.2) e catarratto (0.3 ha). I terreni di sabbie vulcaniche arricchite dalla presenza di pietra pomice, trasmettono ai vini le caratteristiche tipiche di questo areale, incredibilmente affascinante: freschezza, note saline e grande piacevolezza di beva. Composto per l’80% da carricante e saldo di catarratto, fermenta in acciaio e affina per circa 10 mesi sulle fecce fini, cui seguono almeno 4 mesi in bottiglia di ulteriore affinamento. Ne deriva un prodotto vivace, paglierino luminoso all’occhio. Apre con una nota sulfurea che si stempera presto, alla prima roteazione del vino nel calice. Sferzante poi di erbe aromatiche (salvia e timo in primis), salmastro e pietra bagnata. La sapidità si sprigiona anche al sorso, si prende la scena, condividendola con una freschezza agrumata; chiude al palato in una discreta lunghezza di bocca. Il timbro finale ricorda lievemente la mandorla. Bella l’etichetta ed anche il suo spessore al tatto, in carta “porosa” e divisa in due sezioni. La promessa è di riassaggiarlo nelle prossime annate, essendo questa la prima produzione delle giovani vigne. Intanto, si è cominciato col piede giusto.